L’idea di manualità, intesa come capacità di lavorare con le mani, è cambiata nel corso degli anni: se un tempo era sinonimo di abilità lavorativa, valorizzata soprattutto dai lavori artigianali, oggi viene spesso messa in secondo piano se, com’è vero, viviamo nella cosiddetta “società della conoscenza”, dove il sapere e la tecnologia regnano incontrastati.
Una delle conseguenze di questa nuova visione è il cambiamento avvenuto nel modo di giocare dei bimbi, che da spensierato e all’aria aperta è divenuto principalmente sedentario e legato alle nuove tecnologie, tablet e televisione in primis. Questo comporta un uso sempre più limitato delle mani, che si “allenano” quotidianamente solo nel muovere freneticamente un joystick o nel far scorrere il ditino sul touchscreen fin dalla più tenera età (solitamente con grande orgoglio da parte dei genitori, fieri del fatto che un bimbo a pochi mesi sia già così “sveglio” e tecnologico), ma con delle conseguenze importanti sullo sviluppo mentale e manuale delle nuove generazioni.
Senza approfondire in questa sede le variabili cognitive, vorrei soffermarmi sulla manualità: un tempo i bambini passavano ore a montare e smontare, rompere ed aggiustare gli oggetti più vari, mentre ora se qualcosa si rompe, si butta via, e non c’è più quella curiosità di capire come siano fatte le cose. Poi succede che si arriva all’inizio della scuola primaria che si conoscono già i numeri e le lettere ma non si ha mai ritagliato un pezzo di carta e non si sa tenere in mano una matita!
Ecco allora alcuni semplici giochi per stimolare ed allenare la manualità nei bambini:
– gioco dei funghetti (i chiodini): per abituarsi a trattenere fra le dita oggetti piccoli;
– ritagliare: dapprima come capita e successivamente seguendo le sagome;
– punteggiare: tratteggiare i contorni delle figure con un bastoncino appuntito;
– incollare: spalmare di colla ed incollare pezzi di carta di varie dimensioni;
– strappare: stracciare un vecchio quotidiano ricavandone mille coriandoli.
Per i più “esperti”:
– cucire: esercitarsi con ago e filo;
– smontare e rimontare gli ingranaggi (ad esempio, di una vecchia sveglia che non si usa più);
– tagliare: sbucciare una mela o affettare una zucchina, naturalmente con la supervisione di un adulto.
Si tratta di semplici giochi che si possono fare in casa e senza bisogno di attrezzi particolari: stimolano l’intelligenza, incrementano l’autostima e allenano la manualità, ma soprattutto limitano il tempo trascorso davanti a tablet e televisione e favoriscono il gioco e la fantasia!
Articolo di Camilla Targher per il numero 24 – Settembre 2017 della Rivista Girotondo.